Paolo Pallara. Own Now – Galleria FaroArte

Paolo Pallara

Dal 16 novembre all’8 dicembre 2019, Capit presenta la sfaccettata produzione artistica di Paolo Pallara.

Labirintinterrotti

OWN NOW, possiedi adesso o l’adesso? Che cosa? La capacità di viaggiare nel mondo dell’arte e quindi del noi, attraverso la metafora del drammatico gioco del Labirinto. Tema non banale, comprensibile e utile a suscitare un immediato interesse. Utilizzato da sempre da semiologi, filosofi, storici dell’arte e del giardinaggio, antropologi, esoterici e tatuatori.
I larghi segni si intersecano. Prendono direzioni multiple e rinforzano l’idea che ogni singolo pezzo faccia parte di un insieme molto più vasto, appunto come frammenti di un labirinto da ricomporre.

Siamo al centro del labirinto. Ci siamo definitivamente persi o ci siamo finalmente ritrovati? Lo spazio del labirinto rappresenta il disordine, il caos, la perdita di orientamento, l’irrazionale. Eppure è uno spazio geometrico, calcolato, costruito, razionale. Ogni strada o sentiero che si interrompe ci costringe a cercare un’altra via. Il labirinto che si interrompe e quello ininterrotto sono la medesima cosa.

Paolo Pallara

Vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956. Da molti anni sperimenta una pittura materica nella quale tensioni informali si accompagnano ad una matrice figurativa mai dimenticata. La sua pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza. In questo andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali. Pallara ama la serialità. Ha bisogno, infatti, di ritornare ad approfondire, a scrutare le minime modificazioni degli aspetti indagati. Tante e tali sono le variazioni dello spirito e del cuore, tanto numerose sono le sfaccettature dell’identità personale, tanto infinito è il lavoro di analisi che come artista continuamente compie.

All’interno del tema principale sono diverse le serie di approfondimenti, complice non solo la scansione spaziale dei luoghi ma anche degli argomenti toccati. In tal modo la figura simbolo diventa riflessione di una più ampia considerazione sugli stati d’animo, sulle pulsioni di vita di ognuno di noi. Le sue opere, in quanto interpretazioni dei sentimenti provati dall’artista nei vari periodi della sua vita, sollecitano nello spettatore momenti di identificazione.
Alcune serie sono maggiormente improntate al segno e meno al gioco delle sovrapposizioni o sottrazioni di materiale e smalti, dei piccoli inserti di carta o di garza. Altre esaltano una sequenzialità che ricorda scansioni affettive, pulsioni, desideri ed emozioni. L’utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori, bisogno di vivere di fronte all’ineluttabilità della morte. Tutti materiali che attestano la loro storia, rivendicano una nuova possibilità, al di fuori dell’uso consueto.

Inaugurazione sabato 16 novembre 2019 ore 17,00

Galleria Faro Arte

Piazzale Marinai d’Italia, 20 – Marina Di Ravenna
Apertura: sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.00